Auction 97 Part 2
Dec 17, 2020
Viale Regione Siciliana, 4975 – Palermo, Italy
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LOT 269:

ARDENGO SOFFICI (Rignano sull’ Arno (FI) 1879 – Forte dei Marmi (LU) 1964) OLIO su tela cartonata “Strada del ...

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Auction took place on Dec 17, 2020 at Casa d'aste Benedetto Trionfante
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ARDENGO SOFFICI (Rignano sull’ Arno (FI) 1879 – Forte dei Marmi (LU) 1964) OLIO su tela cartonata “Strada del Roggio” – 1963 firmato in basso a sinistra. L’ opera presenta autentica su foto a cura di Luigi Cavallo. Sul retro presenta cartiglio della Galleria del Golfo (SP).

Nativo di Rignano sull’Arno (7 aprile 1879) ma Poggese d’adozione, Ardengo Soffici, artista poliedrico (pittore, scrittore, critico) è una delle figure più interessanti del panorama culturale del’900 italiano ed europeo.
Nel novembre del 1900 parte per Parigi, in compagnia di Giovanni Costetti, Umberto Brunelleschi e Gino Melis per visitare l’Esposizione Universale. Dopo aver esposto agli “Indipendenti” ed essere stato favorevolmente notato da critici eminenti conosce e diventa amico di pittori e scultori come Picasso, Manolo, Braque, Cézanne, Derin, Matisse, Vlaminck; e di poeti e scrittori come Apollinaire, Jacob, Salmom. E’ così che egli si accosta ai cenacoli famosi della Plume, della Revue Blanche, dell’Europe Artiste, dell’Oeuvre d’Art International, riviste alle quali collabora con disegni e scritti.
Rientrato nel 1907 a Poggio a Caiano, nella casa che abiterà per tutta la vita, inizia una intensa stagione di lavoro.
La sua pittura maturata dalle esperienze francesi e dall’esempio di Cézanne, mostra spiccata personalità e qualità formali di rilievo nell’elaborazione di un soggetto, il paesaggio, che rimarrà centrale in tutta la sua attività.
Con Papini e Prezzolini nel 1908 inizia l’avventura de “La Voce”; vi pubblicherà articoli che avranno conseguenze importanti per la cultura italiana, su Medardo Rosso, l’Impressionismo, e, nel 1911, su Picasso e Braque e nel 1913 darà vita, insieme all’amico Papini, alla rivista “Lacerba”. Soffici ha legato il suo nome a una stagione importante dell’arte italiana come il Futurismo, prima di approdare, con il cosiddetto “ritorno all’ordine”, ad una dimensione lirica e intimistica di cui sono testimonianza le opere nate durante il suo lungo soggiorno poggese. Soggetto ricorrente di queste opere è proprio il Poggio, che Soffici amò profondamente, tanto che in una intervista del 1957 alla RAI, ebbe a dire: “Anche oggi dopo 55 anni di pittura, il mio lavoro è una specie di identificazione tra me e il paese in cui vivo: a forza di amarlo e capirlo è avvenuto che io sono diventato il paese e il paese è diventato me”. Soffici è scomparso a Vittoria Apuana il 19 agosto del 1964 e riposa nel cimitero di Poggio a Caiano. La sua abitazione si trova nella via che porta il suo nome, all’inizio della strada che da Poggio a Caiano porta alla città di Leonardo da Vinci.
L’opera qui riprodotta, esaminata anche dal prof. Luigi Cavallo nel formato 59,9 x 49,6 olio su tela cartonata, datata 1963, titolata “strada del Poggio” è caratteristica e tipica della sua pittura delle “opere del Poggio”. In questa opera sono evidenti le reminiscenze di Cézanne unite all’amore viscerale per la sua terra, il “Poggio”; questa è senz’altro una delle opere più rappresentative del Maestro Ardengo Soffici ancora presenti sul mercato.

cm 50×60


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